30 gg a Thiruvananthapuram

Prima di continuare con il mio racconto vorrei ringraziare tutte le persone che mi sono vicine anche a centinaia di km di distanza ed in particolare tutti coloro che hanno lasciato un commento sul blog: gli amici di CL, il gruppo di WT, i miei familiari, parenti e cugini, Davide.. insomma tutti meno quel fottuto di Tami che, assieme al gruppo di Pradamano, non mi ha nemmeno provato a contattare tramite email.

Arrivati a Trivandrum (33 C only) una corriera ci ha trasportati presso l’ostello che la ditta mette a disposizione dei tirocinanti. Ovviamente eravamo gli unici bianchi in mezzo a circa 150 indiani provenienti da vari regioni dell’India. La mattina successiva, vestiti come dei bravi ometti ingiaccacravattati, ci siamo recati in ufficio. L’ufficio di Trivandrum e’ piu’ che altro una specie di universita’ che ospita a rotazione gruppi di tirocinanti per un periodo di 1-2 mesi. Durante questo periodo abbiamo seguito dei corsi introduttivi di ingegneria del software, database, programmazione, quality management, inglese scritto ed orale, ecc. E’ stato come tornare all’universita’, con l’unica grossa differenza che all’universita’ per ripigliarsi dall’abbiocco post-pranzo basta recarsi alla macchinetta del caffe’, qui invece per ottenere un caffe appena simile al nostro bisogna recitare la formula “black coffee, without milk, strong strong strong!” cercando di enfatizzare gestualmente che il caffe deve essere veramente strong. L’ufficio di Trivandrum e’ veramente bello, si trova all interno di un parco tecnologico che concentra le maggiori aziende del settore informatico. Dalla terrazza dell’ufficio si vede solo la foresta che si perde a vista d’occhio fino al mare. Dopo l’ufficio, durante i giorni feriali, si trascorreva la serata in ostello assieme ai nostri nuovi amici indiani. C’era chi guardava la tv (che trasmette all’80% balletti indiani), chi giocava a “caramble” (spero si scriva cosi’) che e’ un gioco da tavolo concettualmente simile al biliardo dove bisogna mettere in buca delle pedine colpendole con le dita; c’era chi passava ore all’internet point all’interno dell’ostello e chi semplicemente parlava o faceva conoscenza con altre persone. Spesso invece di cenare all’ostello andavamo in un ristorantino poco distante che offriva solo quattro o cinque diverse pietanze ma almeno non aveva l’aspetto di un refettorio universitario. Comunque il posto era meraviglioso perche’ non ci trovavamo esattamente a Trivandrum, che e’ la capitale dello stato del Kerala e quindi e’ un po’ trafficata, ma alla periferia di una cittadina poco distante di nome Kazhakuttam…(continua)

3 thoughts on “30 gg a Thiruvananthapuram

  1. Ciao pollo finalmente sono a casa anke se il 15 ripartirò x Grado, ke fiacca già si muore di caldo.Ti ho inviato una cartolina baci e rispondi al più presto mandi mandi Sweethy.

  2. Mandi peronio! il kerala è una regione famosa per la tradizione delle danze indiane, non ricordo bene se più per li katakali o l’orissi. sono derivate dalle arti marziali e circa dal 4°sec d.c. sono come le si vede ai gg nostri. se ti capita l’occasione, non mancare di.

  3. hallo Mathieu, ogni tanto passo anche di qua, mi sembra che la tua capacita’ di valutare le situazioni e vedere il mondo abbia solo tratto benefici dall’esperienza indiana. Spero che anche fisicamente tu stia bene, cominciare a perdere la panza da birra guadagnata in anni (e anni) di duro allenamento non e’ buono 🙂
    apparte le strunzate un abbraccio molto forte da me e saluti dalla mia famiglia.
    ps bello il discorso sulle caste (mm bello non nel senso che sono d’accordo con queste cose, be’ insomma mi hai capito… )

    ciao
    vnode

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